Domande frequenti


Quali misure adotta Carestream Health riguardo al regolamento REACH nell’UE?

Il team globale per l’ambiente, la salute e la sicurezza (EHS) di Carestream Health ha analizzato l’applicabilità di REACH ai preparati e agli articoli chimici di Carestream Health e continua a gestire i requisiti di questo regolamento. Per domande specifiche su REACH, contattare lo specialista REACH di Carestream Health dell’Unione europea (UE) all’indirizzo ww-ehs@carestreamhealth.com.

Preparati chimici

Dal momento che Carestream Health importa meno di 1 tonnellata all’anno di preparati chimici nell’UE, siamo considerati dal regolamento REACH un “utilizzatore a valle”.

Carestream Health ha ricevuto dai fornitori UE di preparati chimici la garanzia di avvenuto rispetto di tutti gli obblighi di registrazione, con l’obiettivo di garantire una catena di approvvigionamento ininterrotta. Le schede di dati di sicurezza che rispondono ai requisiti del regolamento REACH sono disponibili sul sito Web della nostra azienda per tutti i preparati chimici utilizzati dai nostri dipendenti e clienti all’indirizzo http://www.carestreamhealth.com/en/corporate/environmental-health-and-safety

Articoli

Nel Regolamento REACH, per articolo si intende “un oggetto a cui durante la produzione vengono dati una forma, una superficie o un disegno particolari che ne determinano la funzione in misura maggiore rispetto alla sua composizione chimica”. Esempi di prodotti Carestream Health considerati articoli sono pellicole, attrezzature, schermi, cassette e pacchetti per odontoiatria.

L’elenco di sostanze candidate per l’allegato XIV del regolamento REACH emesso dall’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) include alcune sostanze che possono essere presenti in prodotti considerati articoli. Queste sostanze includono elementi come di(2-etilesil) ftalato (DEHP) e dibutilftalato (DBP).

Carestream Health dispone di una procedura di dichiarazione della composizione dei materiali con i fornitori e sulla base delle informazioni ricevute fino ad oggi.

Le dichiarazioni di Carestream sull’articolo 33 di REACH sono disponibili qui.

Il team addetto a REACH per EHS continuerà il riesame man mano che verranno apportate future aggiunte all’elenco dei candidati. Un elenco completo delle attuali sostanze candidate è disponibile sul sito Web dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche all’indirizzo http://echa.europa.eu/information-on-chemicals.

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Nei prodotti Carestream Health è presente mercurio?

Le pellicole Carestream Health (tra cui quelle radiografiche mediche, radiografiche per odontoiatria e per prove non distruttive) non contengono mercurio. Come altre attrezzature elettroniche, la retroilluminazione del display, le lampade scanner e le lampade di cancellazione possono contenere esigue quantità di mercurio. Carestream Health continuerà a studiare nuovi modi per ridurre o eliminare questi impieghi del mercurio. Carestream Health è conforme alle normative di tutto il mondo relative al mercurio nei componenti delle attrezzature.

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Devo recuperare l’argento dalle soluzioni di scarto generate dal mio processore di immagini radiografiche?

L’argento è una risorsa preziosa e può essere recuperato e riutilizzato in modo semplice ed economico. Se si stanno scaricando soluzioni di scarto contenenti argento (ad es. fissatore) nella fogna per il trattamento biologico, quasi sicuramente si dovrà recuperare l’argento per attestarsi entro i limiti di scarico imposti dall’autorità addetta alle fogne locali. La procedura di recupero dell’argento impiegata per raccogliere l’argento dalle soluzioni di elaborazione, può avvenire in diverse modalità, a seconda delle dimensioni dell’attività, della concentrazione di argento nello scarico e dei limiti di scarico dell’argento nella propria zona. Non solo il recupero dell’argento consente alle strutture di garantire la conformità alle normative in materia di scarichi, ma promuove anche la sostenibilità delle risorse naturali non rinnovabili.

Se le dimensioni dell’attività di elaborazione rendono impraticabile il recupero in loco, le soluzioni contenenti argento possono essere raccolte e spedite a un impianto di recupero esterno al sito. Esistono numerose società di gestione dei rifiuti specializzate nel recupero dell’argento. L’utilizzatore sarà responsabile della raccolta e dello stoccaggio sicuri dei rifiuti e di informare l’azienda di gestione dei rifiuti sui suoi rischi (se presenti) in modo che possano trasportarli e trattarli in sicurezza.

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Dopo averlo recuperato, in che modo misuro il contenuto di argento dello scarico prima di gettarlo nel sistema fognario comunale?

Sono disponibili numerose tecniche per misurare l’argento negli scarichi di elaborazione, ma per dimostrare la conformità alle normative devono essere utilizzati solo risultati analitici precisi provenienti da un laboratorio analitico certificato, con personale qualificato per eseguire l’analisi dell’argento. Tutti i campioni devono essere raccolti in contenitori puliti e inutilizzati, adeguatamente etichettati e inviati immediatamente al laboratorio prescelto. Potrebbe essere necessario richiedere analisi per l’argento totale recuperabile o l’argento totale disciolto, a seconda dei requisiti della normativa locale in materia di scarichi.

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Quali tipi di tecnologie di recupero dell’argento in loco sono disponibili?

Sono disponibili numerose tecnologie di recupero dell’argento in loco. Comprendere le dimensioni dell’attività di elaborazione delle pellicole radiografiche, la quantità di scarico e il limite di scarico dell’argento nella propria zona consentiranno di determinare la tecnologia corretta per l’attività da svolgere. Per gli utenti di volumi ridotti, si consiglia il recupero dell’argento mediante ricambio metallico. Queste cartucce sono facili da usare e di semplice manutenzione. Le cartucce usate devono essere inviate a una raffineria dell’argento per un ulteriore trattamento e recupero dell’argento metallico. Il recupero elettrolitico dell’argento è la tecnica più efficiente per rimuovere l’argento dalle soluzioni di scarto ricche di argento. Il tipo di recuperatore elettrolitico scelto dipende dalle soluzioni da trattare e dai volumi giornalieri da trattare.

Spesso, le cartucce di ricambio metallico devono essere utilizzate come metodo di recupero secondario (scodamento) successivo all’attrezzatura di recupero elettrolitico per garantire la conformità ai limiti di scarico delle fogne locali. Le unità elettrolitiche sono più costose delle semplici cartucce di ricambio metallico e più complesse da installare e da utilizzare in modo efficace. La rimozione dell’argento dalle acque di lavaggio richiede tecnologie ancora più sofisticate quali lo scambio ionico, la nanofiltrazione o l’osmosi inversa. Queste tecniche sono in genere giustificate soltanto per soddisfare le rigorose normative locali. Qualunque sia la tecnica utilizzata per il recupero dell’argento, può apportare un beneficio economico e consentire il rispetto delle normative locali in materia di scarichi. Se il recupero dell’argento non viene eseguito in loco, il gestore/l’operatore deve inviare le soluzioni ricche di argento all’esterno del sito affinché possano essere gestite correttamente.

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Tutte le pellicole radiografiche contengono argento?

Tutte le pellicole radiografiche contengono argento recuperabile, sia quelle inutilizzate sia quelle esposte. La quantità di argento nella pellicola varierà in base al tipo di prodotto, indipendentemente dal fatto che sia stato elaborato o meno, così come alla densità dell’immagine.

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Che cosa devo sapere prima di iniziare a lavorare con sostanze chimiche per l’elaborazione di pellicole radiografiche?

Le sostanze chimiche per l’elaborazione di pellicole radiografiche sono sicure da usare quando sono stati identificati potenziali pericoli e le soluzioni vengono gestite in sicurezza. La manipolazione sicura delle sostanze chimiche richiede che l’operatore riconosca ed eviti i potenziali pericoli. Le pratiche di manipolazione sicura prevedono l’uso di dispositivi di protezione individuale, il rispetto di procedure che riducono al minimo il contatto con sostanze chimiche e le istruzioni sulle etichette di queste ultime.

Conoscere meglio le sostanze chimiche di elaborazione riduce la possibilità di malattie o lesioni. Carestream Health rende disponibili queste informazioni nella nostra scheda di dati di sicurezza (SDS) per ciascuna sostanza chimica. Queste schede contengono informazioni dettagliate sulla composizione della sostanza, oltre alle precauzioni che devono essere adottate per garantire lo stoccaggio, la manipolazione, l’uso e lo smaltimento in sicurezza. Prima di utilizzare una sostanza chimica per la prima volta, i datori di lavoro devono ricorrere alle informazioni fornite nella SDS per valutare i rischi che i dipendenti possono incontrare quando utilizzano il prodotto sul posto di lavoro e assicurarsi che tali rischi siano adeguatamente controllati.

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A quali tipi di sostanze chimiche sono esposto quando utilizzo soluzioni per l’elaborazione di pellicole radiografiche e in che modo riduco al minimo l’esposizione?

Le soluzioni per l’elaborazione di pellicole radiografiche sono acquose e possono essere di natura acida o basica. Carestream Health rende disponibili avvertenze e consigli di prudenza sulle etichette dei prodotti, sulle schede di istruzioni e sui prodotti confezionati per garantire un uso sicuro e una ridotta esposizione alle sostanze chimiche. È possibile ridurre al minimo l’esposizione a qualsiasi sostanza chimica attenendosi le istruzioni riportate sulle etichette e sulla scheda di dati di sicurezza (SDS). Queste SDS non solo riportano i nomi chimici delle soluzioni, ma specificano anche i potenziali pericoli associati al loro uso. Le avvertenze e le i consigli di prudenza garantiscono inoltre un uso sicuro e una ridotta esposizione alle sostanze chimiche. Un’adeguata ventilazione è inoltre importante per garantire la sicurezza dell’aria e il comfort nelle aree di elaborazione.

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Come posso proteggermi da fuoriuscite e schizzi?

Prestare sempre attenzione durante la miscelazione e il versamento di soluzioni chimiche nei serbatoi per elaborazione. Inoltre, prestare attenzione quando si spostano contenitori aperti da un luogo all’altro. Un aspetto importante del programma di salute e sicurezza della propria struttura è una valutazione del rischio per determinare se è probabile l’esistenza di rischi chimici. Tale valutazione si traduce in una determinazione dei dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati necessari per il proprio laboratorio.

In generale, i DPI necessari per la manipolazione delle sostanze chimiche per l’elaborazione fotografica includono: guanti in neoprene o nitrile, occhiali di sicurezza e grembiule o camice da laboratorio in vinile o gomma. Controllare spesso i DPI per assicurarsi che siano in buono stato, puliti, funzionanti e della misura giusta. Formare i dipendenti sull’uso, sulle limitazioni e sulla manutenzione, nonché su come indossare i DPI. In caso di fuoriuscita o schizzi di sostanze chimiche, è possibile fare riferimento alla scheda di dati di sicurezza (SDS) per le raccomandazioni in merito al trattamento di pronto soccorso immediato. Non prestare il primo soccorso ad altri se non si è in possesso della formazione necessaria.

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Come posso procurarmi una scheda di dati di sicurezza (SDS)?

Carestream Health fornisce schede di dati di sicurezza (SDS) per posta al momento dell’acquisto iniziale di un prodotto e con i successivi ordini del prodotto quando le SDS hanno subito una sensibile rimodulazione. Le SDS attualmente valide sono disponibili sul nostro sito Web all’indirizzo www.carestream.com\sds. Pellicole radiografiche: le pellicole radiografiche Carestream Health non richiedono una scheda di dati di sicurezza (SDS), necessaria solo per le sostanze chimiche. In condizioni normali di utilizzo, le pellicole radiografiche non rappresentano un pericolo fisico o un rischio per la salute.

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In che modo devo conservare le sostanze chimiche per l’elaborazione di pellicole radiografiche?

Per garantire lo stoccaggio sicuro delle sostanze chimiche:

Mantenere i contenitori facilmente accessibili: conservare i contenitori di sostanze chimiche in aree designate, preferibilmente lontano da condizioni di traffico intenso, dove siano facilmente accessibili e il contenuto sia facilmente identificabile e catalogato. Conservare le sostanze chimiche più pesanti e pericolose al livello inferiore. Tenere fuori dalla portata dei bambini.

  • Non rimuovere le etichette delle sostanze chimiche: queste recano il nome corretto, gli avvisi di pericolo e le misure precauzionali appropriate, ove applicabile.
  • Utilizzare contenitori adeguati: conservare i concentrati di elaborazione nei contenitori originali. Non trasferire le sostanze chimiche in altri contenitori.
  • Tenere separati i materiali corrosivi: conservare i materiali corrosivi lontano dai materiali con cui possono reagire e da materiali incompatibili. Leggere le schede di dati di sicurezza (SDS) per scoprire quali prodotti possono essere conservati insieme e quali è meglio conservare separatamente. In genere, i concentrati chimici non miscelati devono essere conservati a temperature comprese tra 5 °C e 30 °C (tra 40 °F e 86 °F), in condizioni di asciutto, al riparo dalla luce solare o da fonti dirette di calore e lontano da cibi. La modalità di conservazione dei concentrati e delle soluzioni chimiche può influenzare l’attività di elaborazione delle soluzioni. Per la fonte più aggiornata di informazioni sulla miscelazione e lo stoccaggio di sostanze chimiche, consultare le istruzioni in dotazione con le sostanze chimiche.

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Dove trovo informazioni sulle caratteristiche di tossicità delle pellicole radiografiche Carestream Health?

Pellicole radiografiche rappresentative, sia elaborate sia non, sono state collaudate sulla base della procedura di lisciviazione caratteristica (TCLP) dell’EPA degli Stati Uniti. Questi campioni rappresentativi non hanno mostrato la caratteristica di tossicità (CT). Inoltre, queste pellicole non presentano le altre caratteristiche dei rifiuti pericolosi di infiammabilità, corrosività o reattività. Di conseguenza, le pellicole radiografiche Carestream Health non sono considerate rifiuti pericolosi in base alle normative EPA degli Stati Uniti e possono essere smaltite in totale sicurezza in una discarica municipale o industriale. Questa conclusione, tuttavia, non pregiudica leggi e programmi statali o locali.

Per determinare se si applicano ulteriori requisiti di smaltimento, contattare le autorità statali e locali. Anche se le pellicole radiografiche Carestream Health possono essere smaltite in sicurezza in una discarica municipale o industriale, si potrebbe prendere in considerazione un’opzione più ecologica. Il recupero e il riciclaggio di pellicole sono il metodo di smaltimento preferito rispetto allo smaltimento in discarica. Per identificare le opzioni di recupero/riciclaggio delle pellicole a propria disposizione, contattare il proprio distributore di pellicole oppure controllare le pagine gialle locali. Indipendentemente dal metodo di smaltimento selezionato, è necessario assicurarsi sempre che i problemi relativi all’immagine vengano affrontati in modo confidenziale. Al di fuori degli Stati Uniti, contattare le autorità locali o regionali preposte ai rifiuti solidi per informazioni su riciclaggio e smaltimento adeguati.

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Posso usare e miscelare sostanze chimiche di elaborazione in sicurezza durante la gravidanza

Carestream Health non è a conoscenza di segnalazioni comprovate di effetti avversi tra le persone che in genere lavorano nel settore. Si consiglia di procurarsi le schede di dati di sicurezza per ciascuna delle sostanze chimiche di elaborazione con cui si lavora e discutere di questo argomento con il proprio medico personale.

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Quali dispositivi di protezione individuale (DPI) sono necessari per lavorare con sostanze chimiche per l’elaborazione di pellicole?

Proteggere i dipendenti da potenziali danni durante l’utilizzo di attrezzature o in determinate situazioni di lavoro è un aspetto fondamentale per garantire un luogo di lavoro sicuro. Sebbene un’attività di elaborazione di pellicole radiografiche sia generalmente considerata un’attività a basso rischio, per alcune operazioni i dipendenti devono essere protetti da potenziali pericoli. La comprensione delle potenziali fonti e delle misure per proteggere i dipendenti dai rischi è un elemento importante nel programma per la salute e la sicurezza presso la propria struttura.

L’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI) è importante ogni volta che esiste la possibilità di contatto con sostanze chimiche. Quando si maneggiano sostanze chimiche, Carestream Health consiglia sempre agli utenti di indossare occhiali di sicurezza con protezioni laterali, guanti impermeabili (in neoprene o nitrile) e indossare un grembiule o altri indumenti protettivi impermeabili alle sostanze chimiche, per proteggere gli occhi e la pelle e impedire che le sostanze chimiche entrino in contatto con i vestiti. Normalmente non sono necessarie maschere per polvere o vapore, anche se possono esservi eccezioni. Le schede di dati di sicurezza del prodotto (SDS) avviseranno gli utenti della possibile necessità di questa protezione supplementare. Controllare spesso i DPI per assicurarsi che siano in buono stato, puliti, funzionanti e della misura giusta. Formare i dipendenti sull’uso, sulle limitazioni, sulla manutenzione e su come indossare i DPI.

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Che tipo di impianto idraulico è adatto per lo scarico dell’elaborazione di pellicole radiografiche?

L’impianto idraulico o le tubazioni utilizzate in una struttura medica convenzionale devono essere realizzate con materiali chimicamente resistenti quali cloruro di polivinile (PVC) o vetroresina (FRP). Risultano soddisfacenti anche tubi in ghisa resistenti o altri materiali di scolo fusi. Sconsigliamo l’impianto idraulico in rame.

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Come faccio a verificare se la ventilazione nella mia struttura è adeguata?

I sistemi di ventilazione efficaci sono uno strumento importante che contribuisce a ridurre al minimo l’esposizione dei dipendenti alle sostanze chimiche per l’elaborazione di pellicole. Sebbene tali attività di elaborazione siano generalmente considerate un’attività a basso rischio, gli ambienti interni con qualità dell’aria possono essere migliorati se vengono installati sistemi di ventilazione ben progettati. I potenziali contaminanti dell’aria associati alle attività di elaborazione di pellicole radiografiche saranno determinati dalla chimica di processo specifica in uso e dalle condizioni operative dell’attrezzatura.

Le soluzioni di elaborazione possono rilasciare esigue quantità di vapori quali acido acetico o gas quali ammoniaca o anidride solforosa. A seconda della concentrazione nell’aria, queste sostanze chimiche potrebbero irritare gli occhi e l’apparato respiratorio o diventare fonti di cattivi odori. Sebbene l’odore non indichi condizioni sicure rispetto a condizioni non sicure, odori forti o la presenza di irritazione agli occhi e/o alle vie respiratorie possono indicare l’assenza di una ventilazione per diluizione generale sufficiente o che i sistemi di scarico in uso potrebbero non catturare efficacemente i contaminanti dell’aria alla loro fonte. In presenza di tali condizioni, contattare il personale di supporto ambientale della propria struttura per esaminare la specifica situazione di ventilazione.

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È necessaria una scheda di dati di sicurezza (SDS) per pellicole o attrezzature?

Le pellicole e le attrezzature radiografiche Carestream Health non richiedono una scheda di dati di sicurezza (SDS), necessaria solo per le sostanze chimiche. In condizioni normali, le pellicole e le attrezzature non rappresentano un pericolo fisico o un rischio per la salute.

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In che modo posso valutare i rischi di utilizzare sostanze chimiche per l’elaborazione di pellicole radiografiche?

Non è necessario essere esperti per fare una semplice valutazione del rischio, ma è importante sapere quando è necessario rivolgersi a un esperto. Innanzitutto, assicurarsi di avere una buona comprensione dei rischi dei prodotti che si utilizzano. Preparare un elenco completo di tutte le sostanze chimiche di elaborazione utilizzate sul posto di lavoro e assicurarsi che sia aggiornato per ciascuna di esse. Questo elenco deve essere aggiornato ogni volta che si riceve una nuova sostanza chimica e potrebbe essere utile designare una persona come responsabile dell’aggiornamento di questi importanti registri.

Quindi leggere attentamente le schede di dati di sicurezza. Queste schede seguono un formato standard e descrivono nel dettaglio il prodotto e le sue proprietà, tra cui consigli specifici sulle modalità di conservazione, impiego e smaltimento in sicurezza. Le informazioni più importanti sono riassunte anche sulle etichette dei prodotti, che riporteranno inoltre un simbolo (pittogramma) riconosciuto a livello internazionale che identifica il pericolo principale (se presente). In secondo luogo, osservare in che modo si andranno a utilizzare i prodotti sul posto di lavoro. Considerare in che modo datore di lavoro o dipendenti potranno essere esposti o entrare in contatto con le sostanze chimiche dal momento in cui le si ricevono, attraverso lo stoccaggio, la miscelazione e l’uso, fino al recupero o allo smaltimento finale. Osservare le possibilità di contatto (contatto della sostanza chimica sulla pelle e sugli occhi), ingestione (ingestione della sostanza chimica, probabilmente come contaminante di cibi o bevande) e inalazione (inalazione di vapori o gas).

Fare una stima della probabilità che ciò sia basato sulle proprie pratiche lavorative quotidiane effettive e non trascurare la possibilità che si verifichi un’esposizione accidentale per via di prevedibile negligenza o incidente. I dipendenti sono gli esperti in questo settore: non aver paura di coinvolgerli nella procedura. Avvalersi di questa valutazione, insieme alla propria conoscenza dei pericoli delle sostanze chimiche, per valutare se può sussistere un rischio di lesioni o malattie (è buona prassi scrivere un breve riassunto di questa valutazione del rischio, e sarebbe ovviamente opportuno ripetere il processo ogni volta che si cambiano le sostanze chimiche o le modalità di utilizzo delle stesse). Se si osserva un rischio di esposizione a sostanze chimiche, ma non si riesce a misurare tale esposizione con precisione, potrebbe essere necessario l’ausilio di un esperto. È più probabile che questa situazione si verifichi quando esiste il rischio di respirare polveri o vapori chimici. Un esperto adeguatamente qualificato come un igienista industriale o professionale sarà in grado di effettuare le misurazioni necessarie e confrontarle con eventuali standard di esposizione stabiliti dalle autorità locali.

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In che modo posso ridurre al minimo e controllare i rischi di utilizzare sostanze chimiche per l’elaborazione di pellicole radiografiche?

I rischi di esposizione a sostanze chimiche possono essere controllati principalmente in due modi: prevenendo il rilascio alla fonte o proteggendo il lavoratore. Di solito, il primo è il migliore. I rischi di contatto possono essere ridotti mediante un’attenta progettazione delle attività di miscelazione e manipolazione e mediante l’uso di ausili e barriere meccaniche per evitare fuoriuscite e schizzi. L’ingestione può essere evitata osservando le buone prassi igieniche. Non mangiare, bere, fumare o portare cibi o bevande nelle aree in cui vengono utilizzate, manipolate o conservate sostanze chimiche. Lavarsi sempre accuratamente le mani dopo aver manipolato sostanze chimiche e prima di mangiare o bere.

Non conservare mai sostanze chimiche in contenitori per alimenti e non conservare mai alimenti in contenitori che sono stati utilizzati per contenere sostanze chimiche. Non conservare mai gli alimenti in contenitori, armadietti o frigoriferi destinati alla conservazione di sostanze chimiche. Assicurarsi che le sostanze chimiche non possano passare nell’aria del posto di lavoro può prevenirne l’inalazione. I contenitori per la conservazione delle sostanze chimiche devono essere sempre muniti di coperchi; un impianto di ventilazione consente di eliminare eventuali vapori dovuti alla miscelazione di sostanze chimiche. Una buona ventilazione generale dell’ambiente assicurerà inoltre che l’esigua quantità di sostanze chimiche volatili che possono essere rilasciate durante l’attività di elaborazione venga diluita ed eliminata in sicurezza. Se si osservano queste semplici precauzioni, la necessità di dispositivi di protezione individuale (DPI) può essere ridotta al minimo.

Poiché di solito non è possibile evitare tutti i rischi di contatto con la pelle e con gli occhi, Carestream Health consiglia sempre agli utenti di indossare guanti impermeabili, semplici indumenti protettivi e protezioni per gli occhi quando si maneggiano sostanze chimiche. Normalmente non sono necessarie maschere per polvere o vapore, anche se possono esservi eccezioni. Le schede di dati di sicurezza del prodotto avviseranno gli utenti della possibile necessità di questa protezione supplementare. Tutte le misure di controllo, tra cui i DPI, devono essere regolarmente ispezionate e sottoposte a manutenzione per assicurarsi che continuino ad assolvere correttamente al loro compito. I dipendenti devono essere informati della necessità di eventuali controlli per ridurre i rischi di esposizione e devono essere formati per assicurarsi che utilizzino i controlli correttamente.

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Posso gettare via la soluzione per l’elaborazione di pellicole radiografiche?

Gli scarichi dell’elaborazione di pellicole radiografiche (troppopieno) contengono sostanze chimiche biodegradabili. Sono, quindi, compatibili con i sistemi di trattamento biologico aerobico (con ossigeno) e vengono efficacemente trattati quando inviati ad un’efficiente struttura per la depurazione delle acque di provenienza sanitaria. Potrebbe essere necessaria l’autorizzazione dell’autorità locale preposta al trattamento (di solito è necessario un consenso o un’autorizzazione scritta e limita ciò che può e non può essere scaricato). Contattare le autorità locali per verificare se è necessario il consenso e per determinare i limiti di scarico locali. Carestream Health raccomanda vivamente di non versare mai scarichi contenenti argento, quali i fissatori usati, nello scarico. Piuttosto si deve ricorrere a tecniche di recupero in loco o gestire il fissatore ricco di argento all’esterno del sito rivolgendosi a un’azienda di gestione dei rifiuti affidabile.

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Quali possibilità ho di smaltire la pellicola radiografica in modo corretto?

Opzione discarica

Le pellicole Carestream Health non sono considerate rifiuti pericolosi in base alle normative EPA degli Stati Uniti e possono essere smaltite in totale sicurezza in una discarica municipale o industriale. Ciò non pregiudica leggi e programmi statali o locali. Per determinare se si applicano ulteriori requisiti di smaltimento, contattare le autorità statali e locali.

Risultati TCLP

Pellicole rappresentative di Carestream Health, sia elaborate sia non, sono state collaudate mediante la procedura di lisciviazione caratteristica (TCLP) dell’EPA degli Stati Uniti. Questi campioni rappresentativi non hanno mostrato la caratteristica di tossicità (CT) dei materiali pericolosi. Inoltre, queste pellicole radiografiche non presentano le altre caratteristiche dei rifiuti pericolosi di infiammabilità, corrosività o reattività come indicato in CFR 40, parte 261.

Opzione riciclaggio

Anche se le pellicole radiografiche Carestream Health possono essere smaltite in sicurezza in una discarica municipale o industriale, si consiglia di prendere in considerazione un’opzione più ecologica. Il recupero e il riciclaggio di pellicole è un metodo di smaltimento preferito rispetto allo smaltimento in discarica. Per identificare le opzioni di recupero/riciclaggio delle pellicole a propria disposizione, contattare il proprio distributore di pellicole oppure controllare le pagine gialle locali.

Indipendentemente dal metodo di smaltimento selezionato, è necessario assicurarsi sempre che i problemi relativi all’immagine vengano affrontati in modo confidenziale. Al di fuori degli Stati Uniti, contattare le autorità locali o regionali preposte ai rifiuti solidi per informazioni su riciclaggio e smaltimento adeguati.

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Il mio idraulico consiglia di farlo in cave di calcare o vasche di neutralizzazione. È necessario averle a disposizione?

Spesso ci viene chiesto della necessità di scaricare i rifiuti dell’elaborazione di pellicole radiografiche in “cave di calcare” o vasche di neutralizzazione prima di mandarli nella fogna. Questi dispositivi possono essere richiesti dalle norme locali di scarico nell’impianto idraulico o nella fogna nel tentativo di proteggere i sistemi di scarico da sostanze chimiche acide. Nel caso dello scarico per l’elaborazione di pellicole per le sostanze chimiche di elaborazione di Carestream Health, non solo la funzione di neutralizzazione non è necessaria, ma la cava di calcare o la vasca di neutralizzazione spesso si sporcano e creano problemi di manutenzione. Oltre ai sali chimici disciolti di solito è presente una minima quantità di gelatina.

Questa combinazione si traduce in uno scarico ricco di sostanze nutritive in cui i batteri prosperano. Ciò sporcherà i materiali calcarei e, in effetti, la cava di calcare diventa un mini impianto di trattamento dei rifiuti. Questo può produrre odori e alla fine saranno necessarie manutenzione e pulizia. Poiché il pH totale dello scarico è conforme ai codici fognari, mettiamo in dubbio la necessità e raccomandiamo vivamente di non utilizzare questi metodi di trattamento per gli scarichi di elaborazione delle pellicole radiografiche.

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Ho bisogno del consenso per smaltire lo scarico dell’elaborazione di pellicole radiografiche?

La necessità di un consenso scritto (ad es. autorizzazione allo scarico) dipende

  1. da dove finisce direttamente lo scarico di elaborazione quando fuoriesce dagli scarichi;
  2. dal volume dello scarico, e
  3. dal fatto che si esegua il recupero dell’argento (in alcuni casi).

Se lo scarico avviene direttamente nell’ambiente, ad esempio in un lago, ruscello, fiume o fossa biologica, è necessaria un’autorizzazione. Se lo scarico avviene in un sistema fognario sanitario locale che dirige lo scarico di processo a un impianto di trattamento con trattamento biologico secondario, verificare con l’autorità di trattamento locale per sapere se è necessaria un’autorizzazione allo scarico. Qualunque sia la modalità di scarico, consigliamo il recupero dell’argento per le soluzioni di scarto ricche di argento.

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Come faccio a sapere quali sono i limiti di scarico/codici e requisiti fognari locali?

Per determinare quali sono i limiti di scarico stabiliti dall’autorità di trattamento locale, sarà necessario contattarla direttamente. Gli scarichi per l’elaborazione radiografica devono generalmente rientrare nei requisiti dei limiti di scarico, una volta avvenuto il recupero dell’argento. Non scaricare la soluzione di fissatore dei rifiuti (troppopieno del fissatore) senza prima utilizzare il recupero dell’argento in quanto molto probabilmente il contenuto di argento supererà i limiti di scarico previsti per l’argento.

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In che modo devo smaltire i rifiuti dell’elaborazione di pellicole radiografiche?

Innanzitutto, assicurarsi di aver fatto tutto il possibile per ridurre al minimo la quantità di rifiuti generati dall’attività di elaborazione. Questo non è solo responsabile nei confronti dell’ambiente, ma può rivelarsi anche vantaggioso dal punto di vista economico. Alcune unità di elaborazione possono essere configurate per utilizzare la minor quantità possibile di acqua di lavaggio. Controllare regolarmente per verificare di non sovraccaricare la procedura; inoltre, mantenere il controllo della procedura contribuisce a evitare la necessità di scartare soluzioni fuori specifica. Le dispersioni di sostanze chimiche sono notevolmente influenzate dal volume di soluzione trasportato da un serbatoio all’altro e nell’acqua di lavaggio. Mantenere queste perdite al minimo assicurandosi che siano montati spingiacqua efficienti, controllati e sottoposti a regolare manutenzione. Quando si effettuano regolazioni alle unità di elaborazione, assicurarsi sempre che la qualità dell’immagine non venga compromessa.

In linea di principio, esistono numerose modalità per smaltire i rifiuti di elaborazione in sicurezza e con a ridotto impatto ambientale. In pratica, tuttavia, l’opzione “migliore” dipenderà solitamente dalle procedure di gestione e trattamento dei rifiuti effettivamente disponibili.

I rifiuti dell’elaborazione di pellicole radiografiche e le acque di lavaggio contengono sostanze chimiche biodegradabili. Possono quindi essere trattati efficacemente quando scaricati in sistemi fognari sanitari diretti a efficienti impianti di trattamento biologico, come quelli gestiti dalla maggior parte delle autorità di trattamento municipali. Queste autorità stabiliscono codici fognari o limiti di scarico per limitare la quantità e il tipo di sostanze chimiche ricevute negli impianti di trattamento e possono, entro questi limiti, essere disposte ad accettare alcuni o tutti i rifiuti derivanti dall’elaborazione fotografica. Verificare con le autorità locali per conoscere le loro regole e linee guida. La maggior parte insisterà come requisito minimo che i rifiuti vengano trattati prima dello scarico per recuperare l’argento e si potrebbe dover monitorare regolarmente i rifiuti per assicurarsi di non superare i limiti di scarico.

Carestream Health sconsiglia di scaricare i rifiuti di elaborazione in semplici impianti settici di depurazione delle acque reflue. Non hanno la capacità di trattare i rifiuti e, di conseguenza, la loro efficienza rischia di essere ridotta. Va da sé che i rifiuti di elaborazione non devono mai essere scaricati direttamente nel sistema idrico naturale senza che siano stati sottoposti a un trattamento completo e adeguato.

Se non si ha accesso a un trattamento biologico efficiente, se le norme locali impediscono lo scarico di alcuni o tutti i rifiuti di elaborazione o se l’entità dell’attività rende impraticabile lo scarico nelle fogne, si dovrà provvedere a farli raccogliere e trasportarli all’esterno del sito. Molte società di gestione dei rifiuti sono ora specializzate nel trattamento di questo tipo di rifiuti e nel recupero dell’argento. L’utilizzatore sarà comunque responsabile della raccolta e dello stoccaggio sicuri dei rifiuti e di informare l’azienda di gestione dei rifiuti sui suoi rischi (se presenti) in modo che possano trasportarli e trattarli in sicurezza.

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